Con sentenza del 3 ottobre 2013 (resa sulla causa C-369/11), la Prima Sezione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha parzialmente accolto il ricorso proposto dalla Commissione Europea contro l’Italia per cattivo recepimento delle direttive europee in materia di ripartizione della capacità dell’infrastruttura ferroviaria.

Secondo la Corte, in particolare, la legislazione nazionale non garantisce l’indipendenza del soggetto incaricato della gestione dell’infrastruttura ferroviaria, prevedendo che i diritti di accesso all’infrastruttura siano determinati con decreto del Ministero dei Trasporti e non autonomamente dal soggetto gestore, cui è invece riservata una funzione di mera proposta. Ciò, secondo la Corte, in violazione degli obblighi previsti dagli articoli 4, paragrafo 1, e 30, paragrafo 3, della direttiva 2001/14/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio.

Nel rigettare l’ulteriore motivo di ricorso proposto dalla Commissione europea, la Corte ha invece ritenuto che la legislazione italiana non violi le direttive europee per quanto concerne l’indipendenza e l’autonomia dell’organismo di regolazione di settore.

La sentenza della Corte di Giustizia è disponibile, in versione integrale, al seguente link.